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i nostri campioni - alessandro zonta

22/6/2014

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Anno di nascita: 1994
Società di appartenenza: Nuoto Club Pralino Biella
Specialità: 50 e 100 Pinne


Ciao a tutti è un grande onore partecipare a questo blog..
Mi chiamo Alessandro Zonta ho 19 anni sono di Biella e gareggio per il Nuoto Club Pralino.
Ho iniziato a praticare questo sport a 8 anni quando il mio allenatore Emiliano Zanella mi ha proposto di entrare in squadra. Dopo aver praticato basket e nuoto fino all'età di 14 anni, ho scelto di dedicarmi a tempo pieno al nuoto pinnato che aveva iniziato a darmi le prime soddisfazioni in campo nazionale.

L'anno successivo arrivó la prima convocazione per i mondiali juniores a Palma di Maiorca dove arrivai secondo nei 50 pinne e quinto nei 100 pinne vivendo una grande esperienza sia a livello sportivo che sociale.

Quando ricominció la stagione mi confermai campione italiano con 2 record di categoria nei 50 e nei 100 pinne e arrivó la chiamata per gli europei juniores a Miskolc in Ungheria dove conquistai il terzo posto nei 50 pinne.

L'anno dopo a gennaio decido di smettere, ma l'amore per l'acqua mi fa ritornare in gara nel 2013 con fatica e grandi soddisfazioni che si concretizza con l'oro nei 50 a Brescia nei campionati italiani e con la convocazione a Lignano per gli europei 2014.

L'unico consiglio che mi sento di dare è di fare questo sport con tanto amore che cancella la fatica e da molto divertimento e soddisfazioni :)

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i nostri campioni - paolo vandini

6/5/2014

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Anno di nascita: 1958
Socità di appartenenza: Centro Sportivo Carabinieri
Specialità: 200, 400, 800, 1500 mt, 8 e 20 km, 4x2000 mt e 4x3000 mt


Il Centro Sportivo Carabinieri (che ha la sua sede a Napoli) è stato fra i pionieri del nuoto pinnato di cui si occupa fin dal 1964. Questa lunga attività è stata ripagata dagli eccellenti risultati ottenuti in questi anni da numerosi atleti della Sezione, in Italia e all'estero.

L'atleta più rappresentativo - Paolo Vandini - è un miracolo di longevità. Ha iniziato l'attività agonistica nel 1972 e dal 1979 fa parte del CS Carabinieri Napoli, ed è ancora in attività. Da 27 anni è un elemento fisso della squadra nazionale. Ha partecipato a 14 Campionati del Mondo, 12 Campionati Europei e numerosi meeting internazionali. Ha vinto 113 titoli nazionali assoluti, 12 titoli europei di fondo e 3 titoli mondiali a squadre di fondo. Ha migliorato 65 record italiani sulle distanze dei 200, 400, 800 e 1.500 metri e un record mondiale nel miglio marino. Negli ultimi Campionati del Mondo ha conquistato la medaglia di bronzo sui 20 chilometri e la medaglia d'oro nella staffetta 4 x 2.000: della squadra azzurra faceva parte un altro carabiniere, Marco Panzarini.
                                                                                                                                                                                                                                    www.carabinieri.it

ATLETA DEI CARABINIERI
Bologna dalla lunga attività agonistica. Già in squadra azzurra nel ’94 ai Mondiali di Dong Guang in Cina, dove l’Italia chiude al quarto posto nella classifica per nazioni. L’anno successivo è argento negli 8.000 metri squadra con Grazioli, Panzarini e Guarnaschelli ai Mondiali francesi di La Ciotat St Cyr. Su questa distanza vince l’oro l’anno successivo agli Europei di Groningen con Picchi e Panzarini. Nel ’99 conquista l’oro nella staffetta 4x2.000 metri con Picchi, Panzarini e Manca ai Mondiali di San Andrei in Colombia. Nella stessa manifestazione si aggiudica anche un argento negli 8.000 metri individuali. L’anno successivo a Toula in Russia è argento con la squadra nei 6.000 metri e nella staffetta 4x2000. Ancora oro nel 2001 con la staffetta 4x2.000 ai Mondiali di Ravenna. Sono con lui Picchi, Panzarini e Manca. Individualmente è anche bronzo nella prova di fondo dei 20 km. e contribuisce così al successo a squadre dell’Italia. Ancora un oro nel 2002 agli Europei di Kecskemet in Ungheria con la 4x2.000 con Picchi, Minisola e Manca, quindi bronzo individuale nei 20 km. e successo per l’Italia a squadre. Nel 2003 infine è bronzo con la staffetta 4x3.000 ai Mondiali di Alessandria d’Egitto.

                                                                                         www.medagliedoro.org


Lettera aperta di Paolo Vandini del 2012 
- CHIUDO LA PORTA

Come si usa dire, “l’ultimo chiuda la porta”.
Così io, sabato 30 giugno prossimo, andrò a Napoli a “chiudere” la porta.
Questa porta, il settore nuoto pinnato del Centro Sportivo Carabinieri, è stata aperta nella prima metà degli anni ’60 dal maresciallo Corrado Palazzo con atleti fondisti provenienti dal nuoto, come Angelo Pollonini, Giulio Travaglio, Mario Avallone e successivamente Riccardo Siniscalco e Mario Bove, ai quali il Maresciallo mise le pinne ai piedi.
A questi validi atleti sono seguiti specialisti del nuoto pinnato appositamente arruolati, Aurelio Bisso, il fortissimo Stefano Zammartini, Fulvio Costa, Ugo Del Noce, Pietro Faggiani, Salvatore Giannetta. Eravamo già nella seconda parte degli anni ’70. Io vengo arruolato nel 1978: inizia così la mia bellissima avventura nel Centro Sportivo Carabinieri, durata 34 anni.

E’ indelebile il ricordo di tantissime gare e trasferte in giro per l’Europa e per il mondo, mitiche quelle di Coppa Europa di fondo con il Maresciallo Palazzo, le varie gare nel fiume Marna, dove Massimiliano Mosca finiva spesso “impacchettato” per ipotermia, e poi ancora Arcachon, Kavala, Bolzano, La Ciotat, Terlicko, lo stretto di Messina - attraversato tante volte, ma mai col traghetto.
I primi compagni di squadra, con i quali ho nuotato la “couppe De Corlieu” erano Mario Bove, Salvatore Giannetta, Pippo Silvestri, Ciro Farina e Luciano Brunelli.
Io ero la matricola e nel 1979 a Parigi, in occasione della Marna, offrii a tutti la banana split da Pizza Pino sugli Champs Elysées.
In seguito, molti altri l’hanno offerta a me.

Dalla prima metà degli anni ’80, al fianco di nuovi compagni, inizia un periodo di
numerose, impegnative e divertenti trasferte all’ estero.
Assieme a Fabio Bettazzoni, Raffaele Camangi, Piero Ferri, Pino Freno ed il sempre presente Salvatore Giannetta si gareggia in ogni angolo d’Europa per nuotare gare di 8 – 12 chilometri in acque che raramente superavano i dieci gradi di temperatura.
Questi viaggi lunghissimi da Napoli a Barcellona, Seneffe (B) Utrecht (NL) e Parigi si affrontavano rigorosamente in pulmino da 25 posti, in compagnia degli amici del Maresciallo Palazzo e di
quattro fustoni di nafta con i quali rabboccare il serbatoio.

Stesse belle gare e trasferte, ma nuovi compagni, tra il 1985 ed il 1987, quando vengono arruolati Renato Grondona, Massimiliano Mosca, Andrea Grazioli e Luca Guarnaschelli. Quest’ ultimo sarà mio compagno di squadra per 26 anni: proprio l’anno scorso abbiamo celebrato quelle che scherzosamente chiamiamo “nozze d’argento”, in occasione dei campionati mondiali di orientamento subacqueo a Berlino, dove eravamo convocati come atleti della rappresentativa nazionale.

In questi anni e fino al 1998 viviamo un periodo di gare più tecniche, trasferte in aereo, hotel confortevoli, ma immutata determinazione, la stessa che ha portato la squadra ad essere per oltre 12 anni campione d’ Europa di fondo, con competizioni di minimo otto chilometri.
Bisogna aspettare il 1994 per vedere la squadra arricchirsi di Marco Panzarini. Nel 2003 arriva l’ultimo arruolamento, Simone Mallegni, l’ultimo atleta del nuoto pinnato ad entrare nel Centro Sportivo Carabinieri. Non è servito il titolo mondiale nella 20 chilometri di gran fondo, da lui vinto nel 2009, a far ripensare alla decisione di chiudere il settore nuoto pinnato e gli sport non olimpici del Centro Sportivo Carabinieri.

Ragazzi, amici, compagni di squadra, vado a Napoli a chiudere una porta rimasta aperta quasi mezzo secolo. Gli ultimi ad uscire sono stati Simone, il 31 marzo scorso, Luca, pochi giorni fa, ed io, Paolo, che dal 1° luglio prossimo sarò in pensione.
Sono ben consapevole di essere stato davvero molto fortunato: ho potuto fare dello sport che da sempre mi ha appassionato il lavoro della mia vita, che mi ha permesso di conoscere tanti amici, validi professionisti e colleghi, ed assieme a loro di girare il mondo in ogni suo angolo, di toccare con mano l’essenza dello spirito di squadra, della condivisione delle fatiche e dei successi, pur in un
Paese in cui permangono sulla carta pesanti distinguo tra sport di serie A o B – quando in realtà la passione, la serietà e gli sforzi in acqua o sul campo sono tutti, indistintamente, da massima serie.

Se un giorno il pinnato dovesse diventare uno sport olimpico, spero che la porta che chiuderò venga riaperta da un valido pinnatista con entusiasmo, fierezza e gratitudine.

Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa bellissima avventura,
Paolo Vandini
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i nostri campioni - matteo zavattaro

8/4/2014

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Anno di nascita: 1980
Società di appartenenza: Nuoto Pinnato Biella
Specialità: 50 Pinne, 50 Apnea, 50 Mono, 100 Velosub


Che Onore.....!! Giuseppe mi ha chiesto di scrivere qualcosa da mettere sulla fantastica pagina che gestisce, allora sono andato a ridare un occhio e.... scopro che sarò nella stessa pagina di Campioni con la C maiuscola come Mammi, Fumarola, De Ceglie, Figini... per non dire altri pilastri inventori del nostro sport, Cressi, Ferraro... Urca! Grazie, forse anzi sicuramente è troppo per me, però.... faccio finta di niente e mi godo il momento!!! :-)

Dunque un po' della mia storia: sono nato nell' 80, ho iniziato a nuotare... uhm... credo a 7-8 anni. Ho fatto la mia prima gara di Nuoto Pinnato nel 91 credo, nella piscina di Voghera. Ne ho combinate di tutte in gara: perdere pinne, occhialini, anche il costume, false partenze, virate non toccate...ma ho la testa dura!!! Ai tempi il mio istruttore era Marco Sublimi, che oggi oltre che gestire buona parte delle piscine dell' altro Piemonte, è il delegato Regionale Fin e ricopre tantissime altre cariche. Ho partecipato al mio primo campionato italiano nel 1993 a Battipaglia e credo di non averne mai mancati fino al 2000.
Nel corso degli anni ho cambiato tante volte la divisa: Aurora Nuoto e Aquacentrum Biella dove eravamo in squadra con i “puristi”, e poi abbiamo iniziato a “vivere del nostro” fondando la Nuoto Pinnato Pralino (perchè nuotavamo nella piscina della attuale Nuoto Club Pralino), e poi abbiamo cambiato nome in Nuoto Pinnato Biella. Dal mio primo italiano il mio allenatore è sempre stato, tranne che per una piccola parentesi, Gino Cristilli, persona di cui ho la massima stima e rispetto, e che considero un mio secondo padre. Oggi è il presidente della società per cui nuoto. E' grazie a lui che esiste il Nuoto Pinnato a Biella e non solo, ed è un personaggio molto conosciuto da tutto l'entourage italiano del nostro sport.

Ho vinto, ahimè, solo un titolo italiano come agonista e quasi per scherzo... avevo una mezza giornata libera agli italiani di modena nel '95 e mi sono iscritto nei 50 Pinne. Ho vinto col Record Italiano!!! 22”23, tempo facile da ricordare! Ai tempi però i 50 pinne c'erano solo fino ai primaverili di 2° categoria, e dalle categorie successive esistevano solo le gare “mono” (il Nuoto Pinnato su questo è molto cambiato!) e non mi sono più ripetuto. In compenso ho collezionato una marea di 2°/3° posti, quasi tutti nei 50 Apnea, la mia gara preferita, e nei 100 Velo. Questo perchè, (oltre che essere una “pippa”!!!) ho comunque sempre avuto la fortuna di confrontarmi con i pilastri della velocità del pinnato, tra i quali: Mancini, Galli, Cavina, Solieri, Nava.... Per dare un idea, il mio migliore di sempre è stato 17”70 nei 50 apnea quando ero Juniores (il crono oggi fa ridere, ma ai tempi le mono erano piatte e il costumone significava radersi quei 4 peli che avevi...!).

Ho avuto una piccola sosta “riflessiva” fin che nel fine 2003 Gino mi ha richiamato o meglio ricoinvolto per occuparmi dei corsi adulti. Beh, avere a che fare con i “bambini cresciuti”, come dico io, mi è piaciuto da subito! Mi piace, perchè posso avere un rapporto più diretto e sincero e perchè il tutto si riporta a una amicizia. In 11 anni di corso serale (e come tale intendo due lezioni da 1 ora a settimana) ho conosciuto tantissime persone, posso tranquillamente stimarle oltre il centinaio e ho instaurato rapporti di profondissima amicizia. Molti di quelli che io attualmente considero veri amici li ho conosciuti e li vedo tutti gli allenamenti in piscina. La cosa che più mi piace, e che un po' anche mi stupisce, è il concetto del gruppo che alle volte si crea all'interno di una squadra master. Biella è un area difficile, i miei concittadini (e io sono biellese al 100%) sono tradizionalmente personalità molto chiuse e “fighette”. Convincere la gente a fare qualcosa di diverso (e come tale intendo sia fare uno sport stravagante che nuotare in un lago... sacrilegioooo!) è molto difficile, ma nonostante ciò posso vantarmi di allenare una tra le squadre master più forti in Italia, e il concetto del gruppo rende automatiche tutte le difficoltà più ostiche, come appunto nuotare in acque libere.

Lo scorso anno agli Italiani abbiamo rischiato di pochissimo di vincere il titolo di squadra assoluto master ed abbiamo vinto quello maschile! Mi vanto di essere parte di una delle squadre più conosciute e spero stimate in Italia! Il tutto senza che ci si debba ammazzare di vasche ed acido lattico, basta pensare che noi nuotiamo 2 ore a settimana!!
Ora che c'è l'impegno della World Cup di Ravenna a Giugno i ragazzi stessi mi hanno chiesto di fare un ora in più, fatto che rimarca che l'impegno fisico non è così esagerato. E, d'altronde, non potrebbe mai esserlo; ho a che fare con atleti che si alzano alle 6 del mattino, o che stanno in piedi 12-14 ore al giorno, come si può pretendere???
Ma c'è il vero segreto e mi permetto il lusso di svelarlo: la pizzata del Giovedì sera! Il vero allenamento Master è quello!!! Spontaneamente sono nate iniziative che io ritengo incredibili, tipo cene improvvisate a casa, non al ristorante, da 70-80 persone....!! Questo, il fare gruppo e divertirsi, lo ritengo il vero scopo di una squadra Master. Certo ci sono poi atleti che vogliono per forza la prestazione e il risultato, ma vanno rispettati tanto quanto quelli che vengono quasi solo per uscire dalla routine... In fondo siamo una famiglia!!!


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i nostri campioni - elisa mammi

29/1/2014

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Anno di nascita: 1988
Società di appartenenza: USS Gonzatti Genova
Specialità: 50, 100, 200 Pinne


Buongiorno a tutti, sono Elisa Mammi, atleta della Dario Gonzatti Genova ed istruttrice di nuoto presso la Rari Nantes Camogli. Vivo a Sori e studio scienze ambientali marine presso la facoltà di Genova.
Il mio sogno con le pinne è nato nel 2008 quando un mio Prof universitario, nonché mio attuale allenatore, Massimo Verdoya, venuto a conoscenza del fatto che fossi una nuotatrice mi chiese di provare a gareggiare anche nel pinnato e non solo nel nuoto agonistico. E fu cosi che provai la mia prima gara a Bari durante i campionati italiani, quasi per gioco e con la voglia di divertirmi come dovrebbe sempre essere ogni volta che si sale sul blocchetto di partenza. Quel giorno non lo dimenticherò mai: appena toccai la piastra, che si fermò a 23’'7, mi accorsi di aver vinto e tutta contenta andai subito da Massi per ringraziarlo di avermi dato l’opportunità di portare a casa uno dei mie obiettivi di sempre, ovvero vincere un titolo italiano (cosa che nel nuoto non ero ancora riuscita a fare).

Ma le belle notizie non erano ancora finite..
con quel tempo, il ct della nazionale Walter Mazzei mi disse che inoltre avevo ottenuto il tempo limite per partecipare ai Campionati Europei, dove un mese dopo conquistai una medaglia d’argento sempre nella stessa distanza e due primati italiani sui 50 e 100 pinne. L’anno dopo, si svolsero i Campionati del Mondo in Russia a Sanpietroburgo ed anche lì riuscii ad arrivare seconda sui 200 pinne, terza sui 100, e quarta sui 50 abbassando ulteriormente i primati italiani e scendendo sotto i 50” sui 100!!!
Ma l’emozione più grande arrivò l’anno dopo a Kazan..lì si avverò il sogno più grande, quello che custodivo dentro fin da bambina, e che dopo anni ed anni di sacrifici e di allenamenti riusci a realizzare: vinsi la medaglia d’oro, e potei cosi cantare da protagonista l’inno di Mameli. Quello è stato sicuramente il momento più bello della mia vita.

Al giorno d’oggi essere atleti e studenti allo stesso tempo non è cosa facile e da tutti, soprattutto in Italia, dove lo sport non è valorizzato come negli altri Stati. Dalla mia esperienza ho imparato che con impegno e determinazione e molta organizzazione entrambe le cose si possono portare avanti e anche con grossi risultati, io stessa sono riuscita anche a Laurearmi l’anno dopo aver vinto il titolo Europeo. Fare sport è una scelta di vita che comporta sicuramente a delle rinunce (e qui mi rivolgo ai futuri “campioncini”): cercate di non vedere e prendere gli allenamenti come se fossero un dovere, fare sport deve essere un piacere, ed un insegnamento di vita. Io consiglio a tutti i giovani atleti acquatici di avvicinarsi al mondo del pinnato, perché solo qui a differenza di altri sport ho potuto vedere ancora vivi quei valori etici per il quale è nato lo sport olimpico: come per esempio quelli di rispetto verso l’avversario che viene più visto come un compagno di avventure piuttosto che un avversario da battere a tutti i costi, facendo anche ricorso molto spesso a farmaci ed uso di sostanze dopanti. Lo sport mi ha inoltre insegnato che non si vince solo quando si conquista un titolo, ma si vince soprattutto quando si accettano le sconfitte col sorriso e traendone sempre un insegnamento per il futuro. Solo cosi si diventa Campioni, e non solo nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni. Se sono arrivata ad ottenere determinati traguardi lo devo soprattutto ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta, motivata e dato i mezzi per arrivare sempre un passo più avanti. Ci tengo a ringraziare Massi e tutti i tecnici azzurri per avermi seguita in questa esperienza sportiva col nuoto pinnato ed infine ci tengo a ringraziare Paola Cavallino,il mio esempio di sempre, grandissima atleta azzurra nel nuoto, nonché compagna di allenamenti per molti anni, e grandissima amica; da lei ho imparato molto.

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le origini del pinnato - egidio cressi

28/1/2014

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EGIDIO CRESSI (1902-1986)
Imprenditore dell'omonima azienda Cressi Sub.

www.cressi.it








E' da Egidio Cressi e da suo fratello Nanni che nasce la più antica azienda di subacquea: la Cressi-sub, fondata nel 1946 a Genova.
Egidio e Nanni erano due uomini che hanno amato il mare. Questi due pionieri hanno partecipato attivamente all' evoluzione del mondo della subacquea e ha contribuito a trasformarla nel bellissimo sport che conosciamo oggi.
Nel 1947, presentatogli da Marcante, Cressi incontra Luigi Ferraro che, forte dell’esperienza e delle conoscenze acquisite nei Sommozzatori della Marina e della sua capacità di inventore, assume nella giovane azienda cui fa compiere un salto di qualità che si concretizzerà nella creazione di tantissimi prodotti fra cui le famose pinne Rondine e la celebre maschera Pinocchio.

Oggi, i prodotti Cressi hanno raggiunto un mercato globale, ma il marchio e il processo di produzione rimangono saldamente ancorate al luogo in cui è stata fondata la società. In un'epoca in cui la produzione è spesso estera, gli uffici e le strutture produttive Cressi sono rimasti a Genova, in Italia.
La potenza di un marchio è spesso misurata in vendite e ricavi e Cressi-sub è al vertice dell'industra degli sport acquatici con cinque divisioni che servono quattro mercati distinti: immersioni subacquee, snorkeling, pesca subacquea e nuotostabilendo una solida presenza in tutte le aree di maggior rilievo economico del mondo, offrendo prodotti in più di 90 paesi.


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i nostri campioni - erica barbon

21/1/2014

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Anno di nascita: 1995
Società di appartenenza: Natatorium Treviso
Specialità: 50 AP, 50 e 100 NP, 50 e 100 P

Ciao a tutti! Sono Erica, ho 18 anni, vivo a Treviso e tutti a scuola mi chiamano "pesce"! (chissá perchè?!).
La mia avventura aquatica è iniziata quando ero molto piccola, avevo due o tre anni quando i miei genitori mi portarono per la prima volta ad un corso di nuoto. Per un periodo mi sono divisa tra la danza classica e le prime gare di nuoto, quelle, per capirci, dove i bimbi sembrano dei cartoni animati: con cuffia, costume e occhialini piú grandi di loro! Dopo un po' le allenatrici del nuoto sincronizzato mi reclutarono nella loro squadra, per me è stato un rapporto d'amore e odio con questo sport durato sette anni, ma destinato a terminare. Qui entró in gioco mio fratello gemello, anche lui nuotatore e amante dell'acqua, mi convinse a provare il nuoto agonistico. Ho dovuto sostenere un provino che peró non andó come previsto e gli allenatori decisero di inserirmi nella squadra di nuoto pinnato.
Mi ricordo ancora che i primi giorni sono stati il disastro piú totale, ma con calma imparai (anche ad usare il tubo!!) Il primo anno è stato un sorpresa, non pensavo di essere così forte e tantomeno di essere convocata per i mondiali giovanili a Palma di Maiorca. Per me era tutto nuovo e non mi rendevo nemmeno conto di quello che mi succedeva attorno! Nel 2011 ci sono stati gli europei juniores in Ungheria dove, a causa di un 100 np fatto per caso ad un trofeo, mi trovai a far parte della staffetta cosiddetta "veloce" nella quale ci classificammo al terzo gradino del podio.

L'anno successivo è stato per me il piú ricco di emozioni e ricordi indelebili, era la mia terza convocazione in nazionale e per me sembrava ancora come se fosse la prima. Ma questa volta a differenza della prima portai a casa tre medaglie, una d'argento con la staffetta e due di bronzo nei 100 pinne e nei 50 np del tutto inaspettate, come inaspettata fu la convocazione in nazionale assoluta dove avrei dovuto nuotare al fianco di atleti del calibro di Stefano Figini, Andrea Nava e Cesare Fumarola: la sentivo come una grande responsabilitá ma che superai discretamente: stabilendo il record italiano assoluto nei 100 np, un bagaglio di esperienza enorme e un nuovo colore di capelli!!

Quest'ultimo anno per me è stato un po' difficile perchè ho dovuto affrontare un'operazione alle tonsille che mi ha tenuta lontana dalla vasca per un mese e mezzo ma la voglia di nuotare non mi ha fermata e mi ha portata fino alla partecipazione agli ultimi cmas games in russia a Kazan. Quest'anno mi divido con la quinta liceo linguistico e la piscina, è dura, non ho mai un attimo libero, ma non mi pesa questa situazione, anzi sono consapevole che senza il nuoto pinnato non avrei avuto tante occasioni importanti per crescere come atleta, ma soprattutto come persona.

Dalla mia breve carriera agonistica potrei ricavare mille consigli da dare ma l'unico che mi sento in grado di condividere è di non lasciarsi abbattere da una gara andata male o da qualche allenatore un po' pignolo, se si sta facendo quello che si ama e che fa ritornare il sorriso dopo una giornata buia, si è sicuramente sulla giusta strada!
Per finire vorrei ringraziare la mia famiglia, il mio allenatore e la mia società per avermi sempre sostenuta nelle mie fatiche e nelle mie decisioni, sono stati tutti molto d'aiuto e sempre con una parola buona o un semplice sguardo di supporto.
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le origini del pinnato - Luigi ferraro

21/1/2014

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LUIGI FERRARO (1914-2006)
Pioniere delle attività subacquee, inventore, imprenditore, eroe di guerra.

www.luigiferraro.it






Moltissime attrezzature sono sue invenzioni e, fra le tante, le Pinne Rondine e la maschera Pinocchio, capostipiti delle moderne pinne e maschere subacquee delle versioni oggi conosciute.
Negli anni '50 esistevano pinne molto diverse da quelle che oggi conosciamo: corte, scomode e poco efficienti derivanti da un brevetto De Corlier del 1933. Ferraro le utlizzò come Incursore Subacquee nella II Guerra Mondiale, durante la quale attaccò da solo quattro navi e ne affondò tre, ricevendo la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Partendo da queste esperienze, dapprima mise a punto lo schema teorico di funzionamento delle pinne che pubblicò nel 1950. Nel 1952, dopo una lunga fase progettuale mise a punto una pinna allora rivoluzionaria: la Rondine. Un concentrato di innovazioni di fisica, chimica e meccanica che garantisce prestazioni incompatibilmente superiori alle pinne fino ad alora esistenti. Ma ciò che le renderà famose è la soluzione adottata per calzata: una vera e propria scarpettaderivano dai principi ergonomici della Rondine di Ferraro.

Convinto sostenitore del Nuoto Pinnato si adopera con ogni mezzo per facilitarne la diffusione. Nel 1951 organizza la prima gara di nuoto pinnato in mare, una traversata del litorale genovese dal Lido a Nervi in quattro tappe, l'ultima in notturna. Nel 1955 organizza e dirige la ''100 Km dell' Adriatico'' una gara di nuoto pinnato a tappe, a squadra che si svolge a staffetta sul tratto di mare fra Rimini e Ancora durante otto giorni. Ne verranno disputate 6 edizioni. Nel 1957 organizza il primo Campionato Italiano; nel '60 il primo Campionato del Mondo a Palermo, in mare. In quegli anni, il Nuoto Pinnato raggiunge sufficiente notorietà e la maturità necessaria per essere considerato una specialità sportiva a tutti gli effetti, come Ferraro aveva auspicato.
Creò dal nulla il gruppo dei Vigili del Fuoco Sommozzatori, organizzando e dirigendo nel giugno del 1952 a Genova il I Corso Sommozzatori dei Vigili del Fuoco. I Vigili del Fuoco Italiani furono quindi, a livello internazionale, la prima organizzazione non militare a dotarsi di sommozzatori per scopi civili, al servizio  dello Stato.

Pionere in ogni attività sportiva che avesse a che fare con l'acqua, animato da un grande amore per il mare e le attività di cui poteva essere palcoscenico fu un instancabile organizzatore didattico e sportivo. Il 15 maggio 1948 fondò la ''Unione Sportivi Subacquei Dario Gonzatti'' insieme a Duilio Marcante, Edigio Cressi, Aldo Gasco, Gianni Foroni, Pastorino, Stuart Tovini, Rossi e altri dedicandola a un comune amico tragicamente scomparso in mare. L'U.S.S. è, quindi, la più antica associazione subacquea italiana e Ferraro ne fu il primo Presidente e lo rimase per moltissimi anni.

Nel
1948 fu l'artefice dei primi contatti con la FIPS che l'anno successivo si conclusero con l'entrata ufficiale dei subacquei nella Federazione dei Pescatori. Nel 1952 creò il Comitato Subacqueo della CIPS, Confederazione Internazionale della Pesca, diventandone Presidente. Su iniziativa di Ferraro e Cousteau, questo comitato assunse identità propria dando luogo alla fondazione nel 1959 della CMAS, Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee, di cui Ferraro è considerato uno dei padri fondatori.

Marcante è considerato con Ferraro il padre della Didattica. Autore di manuali di immersione e ispiratore della statua del Cristo degli Abissi si San Fruttuoso. Edigio Cressi intuendo il potenziale sviluppo del settore allora agli arbori, fondò l'omonima azienda. Luigi Stuart Tovini, un fiorentino naturalizzato genovese che l'anno dopo si aggiudicherà il primo precampionato italiano di pesca subacquea. Rossi che darà vita ad un importante azienda di lavori subacquei.

Nasce da questi uomini la prima società sportiva italiana di subacquei. Raggiunge in pochi mesi gli 800 soci sparsi in tutta Italia e all'estero, dalla Svizzera all' Argentina, dal brasile alla Libia.
Si dà uno statuto di larghissime vedute e di grande impegno sportivo e sociale: diffusione dello sport muovo, protezione dell'ambiente, difesa del patrimonio ittico, organizzazione di gare, diffusione del Nuoto Pinnato; formula tutti i regolamenti cui l'attività subacquea di ogni Paese del mondo si atterrà per decenni.

Da Milano aderì Gianni Roghi, giornalista ed esploratore di grande e meritata fama; da Torino Victor Aldo De Sanctis, ingeniere pistoiese pionere delle riprese fotografiche e cinematografiche subacquee; da Firenze Alessandro ''Bubi'' Olcchki, personaggio di spicco nella caccia subacquea di cui sarebbe stato campione italiano e mondiale due volte, co-fondatore e primo direttore di ''Mondo Sommerso''. A siffatti personaggi l'U.S.S. affida l'opera di divulgazione, con le prime fotografie subacquee, i primi cortometraggi e soprattutto conversazioni, tavole rotonde, consulenze in tutti lgi ambienti e in tutte le occasioni.


E' quindi evidente quanto Ferraro abbia contribuito all'affermazione dell' immersione sportiva e professionale: attraverso la costituzione delle prime associazioni sportive subacquee; con la stesura dei primi regolamenti sportivi e tecnici, con la divulgazione della cultura subacquea e le prime riviste specializzate,
le prime conferenze e riunioni tecniche, le prime gare in apnea e con gli apparecchi di orientamento subacqueo, di fotografia subacquea, di nuoto pinnato, la continua sperimentazione ''sul campo'' delle attrezzature subacquee, da proporre poi alle industrie per la commercializzazione in Italia e all'estero.


Scritto da Unione Sportiva Gonzatti.


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i nostri campioni - federica bellini

19/7/2013

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Anno di nascita: 1996
Società di appartenenza: Nord Padania Sub Varedo
Specialità: 50 AP, 50 NP, 100 NP



"Mi chiamo Federica Bellini, ho 17 anni e come sport pratico nuoto pinnato da 10 anni. Il nuoto è sempre stata una delle attività che ho svolto sin da piccola grazie all’aiuto dei miei genitori; senza i quali non sarei arrivata ai quei piccoli successi che ho ottenuto. Prima degli 8 anni seguivo dei corsi di nuoto, che ad essere sincera, non mi piacevano più di tanto… finché non decisi di provare nuoto pinnato con la grande fortuna di poter avere in squadra Stefano Figini: quando lo vidi nuotare con la monopinna mi innamorai subito di questo sport non vedendo l’ora di poter nuotare così veloce come lui.

A 12 anni ho cominciato a praticarlo a livello agonistico aumentando così le ore di allenamento e cominciando ad ottenere dei risultati.
Il mio grande sogno era sempre stato quello di poter entrare in nazionale e quest’anno nel 2013 dopo tanti sacrifici (tra studio e rinunce a uscite con gli amici) sono entrata nella nazionale giovanile.

Non avrei mai creduto di riuscirci ma avercela fatta mi ha reso molto fiera di me stessa e mi ha spronato ancora di più a invogliare tutti gli altri a poterci provare e fare grandi sacrifici per poter ottenere ciò che si vuole! Perché alla fine ne vale veramente la pena. Poiché tutti con la forza di volontà e determinazione possono ottenere ciò che si prefiggono. Inoltre voglio consigliare a tutti bambini , ragazzi e adulti che non è mai troppo tardi per poter praticare uno sport come il pinnato. Ti serve nella vita. Ti fa divertire , ti fa diventare forte e soprattutto ti insegna a lottare fino alla fine. Io continuerò a praticarlo finché ne ho la possibilità dimostrandovi che anche un ragazza semplice che non è ai livelli dei campioni, come Figini, può nel suo piccolo sentirsi qualcuno e vivere esperienze uniche e indimenticabili."
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I nostri campioni - Cesare Fumarola

8/4/2013

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Anno di nascita: 1985
Società di appartenenza:
Sweet Team Modena
Specialità:
50 Ap, 50 Np, 100 Np

Vi racconto di me...

5 ori mondiali tra il 2006 e il 2011 (uno individuale e 4 staffetta) 3 ori europei giovanili 2002, 6 ori europeri assoluti (2 individuali e 4 in staffetta) tra il 2003 e il 2012, ho fatto tutti i record italiani nella velocità e ho conquistato per 3 volte il record del mondo nei 200 e una nei 100.
Da piccolo ho sempre fatto nuoto in parallelo con altri sport come pallavolo, pattinaggio su rotelle, pallamano, ecc.. Ero molto vivace e avevo tante energie...


Ho partecipato alla mia prima gara di pinnato a 5 anni, dove ho perso una pinna e sono arrivato dopo un quarto d'ora, ma non mi sono mai arreso! La scalata al successo è stata dura, non mi allenavo molto fino ai 13 anni, facevo sempre altri sport, partite ecc..
Poi, ho vinto i campionati italiani a 13 anni e da quel momento ho scelto di praticare solo il nuoto pinnato! A 15 anni è arrivata la prima chiamata in Nazionale, a 17 mi sono laureato campione europeo e a 21 campione del mondo in staffetta.

Ho avuto molte difficolta tra studio, morose varie, litigi con allenatori ecc. ecc., ma ho sempre lottato e ottenuto ciò che desideravo, sicuramente grazie alla mia testa dura e alla mia determinazione che mi hanno trasmesso i miei genitori, che, nel bene e nel male, hanno sempre appoggiato le mie scelte anche se spesso azzardate o in parte sbagliate.
In questi anni di "carriera", sono ogni anno cresciuto e ho capito che c'è sempre qualcosa da imparare da tutti, anche da quello che a volte riteniamo "il piu fesso". Per questo, ringrazio ogni persona che ho incontrato sul mio cammino, dal piu esperto al piu stupido, perchè grazie ad ognuno di loro ho saputo distinguere e apprezzare i valori che lo sport ti trasmette.


Una cosa che ho certamente imparato e che mi rendo conto che è davvero difficile da fare è diffondere ed insegnare ai giovani atleti di oggi la disciplina, il sacrificio e il rispetto, soprattutto verso l'allenatore. Negli ultimi 3 anni, ho capito che avere fuori dall'acqua una persona che ogni giorno ti segue, si mette in gioco per te, ammette le colpe, cresce e soffre insieme a te non puo che meritare rispetto. Penso che un buon allenatore si vede nelle sconfitte, quando dopo una gara andata male ha il coraggio di dire " che cosa abbiamo sbagliato?!" e non " pazienza, può capitare di perdere una finale..". In una parola: umiltà.

Per me il nuoto pinnato è ed è stata la mia ragione di vita per questi ultimi 10 anni, la prima scelta tra studio, divertimento e tutti gli altri impegni che un ragazzo di 20-25 anni possiede. Non ricordo un estate di vacanze serena perchè almeno la metà di questa l'ho sempre dedicata alla preparazione di un Modiale o un Europeo.
Un ragazzino che mi dice " non riesco a venire martedì perchè ho da studiare" lo capisco, perchè lo studio è importante, è una priorità per molti genitori e figli e viene prima di tutto, mentre il nuoto è un divertimento, ma nello stesso tempo per me è una fitta nello stomaco, uno schiaffo in faccio a tutto ciò che sono stato, che ho passato e in cui credo. E per completare l'opera, saranno gli stessi ragazzini i primi a piangere dopo una gara finita male, mani nei capelli, ecc...
Gesti scaramantici... no grazie! Non ci credo, sono tutte ulteriori complicazioni!

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I nostri campioni - Davide De Ceglie

18/3/2013

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Anno di nascita: 1990
Società di appartenenza: Record Team Bologna
Specialità: 3 km, 6 km, 20 km.



Ciao sono Davide De Ceglie, ho 22 anni e vivo a Bologna.
Lo sport che pratico è il Nuoto Pinnato, sport poco conosciuto ma che porta ad avere comunque grandi soddisfazioni!


Ho iniziato a nuotare all'età di 4/5 anni, cominciando dai corsi di nuoto che ho praticato fino ai 7 anni, passando poi all'agonismo del nuoto puro fino ai 10 anni. Mi sono sempre allenato nelle corsie vicino a quelle del nuoto pinnato e mi sono avvicinato a questo sport grazie alla curiosità di poter provare la monopinna. All'età di 10 anni ho lasciato il nuoto puro per iniziare il nuoto pinnato ed è ormai da quasi 13 anni che pratico questo fantastico sport!

All'età di 15 anni riesco a strappare la mia prima convocazione in nazionale giovanile per i Campionati Mondiali di Fondo. Pian piano, grazie all'aiuto dei miei allenatori, sono riuscito a crescere come atleta e, anno dopo anno, a migliorarmi, vincendo la mia prima medaglia individuale nel 2007 agli europei giovanili nella distanza della 6000 metri.
Nel 2009 fui convocato per la prima volta in Nazionale assoluta partecipando ai Campionati Mondiali di San Pietroburgo, dove arrivai quarto sia nella staffetta 4x3000 mt che nei 6000 mt.

L'anno successivo, a Kazan, sempre in Russia, con la staffetta di fondo riuscimmo ad aggiudicarci il titolo europeo. Nel 2011, ai Campionati Mondiali in Ungheria, arrivammo secondi nella staffetta di fondo e riuscii a vincere la mia prima medaglia individuale nei 6000 mt.
Infine, nel 2012, ai Campionati Europei di Lignano Sabbiadoro, riuscii ad ottenere ottimi risultati riuscendo a vincere 3 medaglie: la prima di bronzo nella staffetta di fondo, la seconda d'argento nei 6 Km e la terza d'oro, nonché quella più inaspettata, nella 20 Km.

Concludo ringraziando il mio allenatore Federico Nanni, grazie al quale sono riuscito ad ottenere questi risultati e a migliorarmi sempre di più negli anni, la mia società che mi ha sempre aiutato e sostenuto e, infine, Matteo Cortesi, che mi aiuta durante la preparazione in palestra e a livello di integrazione durante allenamento.


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    Autore:
    Giuseppe Biasi

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