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I nostri campioni - Cesare Fumarola

8/4/2013

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Anno di nascita: 1985
Società di appartenenza:
Sweet Team Modena
Specialità:
50 Ap, 50 Np, 100 Np

Vi racconto di me...

5 ori mondiali tra il 2006 e il 2011 (uno individuale e 4 staffetta) 3 ori europei giovanili 2002, 6 ori europeri assoluti (2 individuali e 4 in staffetta) tra il 2003 e il 2012, ho fatto tutti i record italiani nella velocità e ho conquistato per 3 volte il record del mondo nei 200 e una nei 100.
Da piccolo ho sempre fatto nuoto in parallelo con altri sport come pallavolo, pattinaggio su rotelle, pallamano, ecc.. Ero molto vivace e avevo tante energie...


Ho partecipato alla mia prima gara di pinnato a 5 anni, dove ho perso una pinna e sono arrivato dopo un quarto d'ora, ma non mi sono mai arreso! La scalata al successo è stata dura, non mi allenavo molto fino ai 13 anni, facevo sempre altri sport, partite ecc..
Poi, ho vinto i campionati italiani a 13 anni e da quel momento ho scelto di praticare solo il nuoto pinnato! A 15 anni è arrivata la prima chiamata in Nazionale, a 17 mi sono laureato campione europeo e a 21 campione del mondo in staffetta.

Ho avuto molte difficolta tra studio, morose varie, litigi con allenatori ecc. ecc., ma ho sempre lottato e ottenuto ciò che desideravo, sicuramente grazie alla mia testa dura e alla mia determinazione che mi hanno trasmesso i miei genitori, che, nel bene e nel male, hanno sempre appoggiato le mie scelte anche se spesso azzardate o in parte sbagliate.
In questi anni di "carriera", sono ogni anno cresciuto e ho capito che c'è sempre qualcosa da imparare da tutti, anche da quello che a volte riteniamo "il piu fesso". Per questo, ringrazio ogni persona che ho incontrato sul mio cammino, dal piu esperto al piu stupido, perchè grazie ad ognuno di loro ho saputo distinguere e apprezzare i valori che lo sport ti trasmette.


Una cosa che ho certamente imparato e che mi rendo conto che è davvero difficile da fare è diffondere ed insegnare ai giovani atleti di oggi la disciplina, il sacrificio e il rispetto, soprattutto verso l'allenatore. Negli ultimi 3 anni, ho capito che avere fuori dall'acqua una persona che ogni giorno ti segue, si mette in gioco per te, ammette le colpe, cresce e soffre insieme a te non puo che meritare rispetto. Penso che un buon allenatore si vede nelle sconfitte, quando dopo una gara andata male ha il coraggio di dire " che cosa abbiamo sbagliato?!" e non " pazienza, può capitare di perdere una finale..". In una parola: umiltà.

Per me il nuoto pinnato è ed è stata la mia ragione di vita per questi ultimi 10 anni, la prima scelta tra studio, divertimento e tutti gli altri impegni che un ragazzo di 20-25 anni possiede. Non ricordo un estate di vacanze serena perchè almeno la metà di questa l'ho sempre dedicata alla preparazione di un Modiale o un Europeo.
Un ragazzino che mi dice " non riesco a venire martedì perchè ho da studiare" lo capisco, perchè lo studio è importante, è una priorità per molti genitori e figli e viene prima di tutto, mentre il nuoto è un divertimento, ma nello stesso tempo per me è una fitta nello stomaco, uno schiaffo in faccio a tutto ciò che sono stato, che ho passato e in cui credo. E per completare l'opera, saranno gli stessi ragazzini i primi a piangere dopo una gara finita male, mani nei capelli, ecc...
Gesti scaramantici... no grazie! Non ci credo, sono tutte ulteriori complicazioni!

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    Autore:
    Giuseppe Biasi

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