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i nostri campioni - elisa mammi

29/1/2014

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Anno di nascita: 1988
Società di appartenenza: USS Gonzatti Genova
Specialità: 50, 100, 200 Pinne


Buongiorno a tutti, sono Elisa Mammi, atleta della Dario Gonzatti Genova ed istruttrice di nuoto presso la Rari Nantes Camogli. Vivo a Sori e studio scienze ambientali marine presso la facoltà di Genova.
Il mio sogno con le pinne è nato nel 2008 quando un mio Prof universitario, nonché mio attuale allenatore, Massimo Verdoya, venuto a conoscenza del fatto che fossi una nuotatrice mi chiese di provare a gareggiare anche nel pinnato e non solo nel nuoto agonistico. E fu cosi che provai la mia prima gara a Bari durante i campionati italiani, quasi per gioco e con la voglia di divertirmi come dovrebbe sempre essere ogni volta che si sale sul blocchetto di partenza. Quel giorno non lo dimenticherò mai: appena toccai la piastra, che si fermò a 23’'7, mi accorsi di aver vinto e tutta contenta andai subito da Massi per ringraziarlo di avermi dato l’opportunità di portare a casa uno dei mie obiettivi di sempre, ovvero vincere un titolo italiano (cosa che nel nuoto non ero ancora riuscita a fare).

Ma le belle notizie non erano ancora finite..
con quel tempo, il ct della nazionale Walter Mazzei mi disse che inoltre avevo ottenuto il tempo limite per partecipare ai Campionati Europei, dove un mese dopo conquistai una medaglia d’argento sempre nella stessa distanza e due primati italiani sui 50 e 100 pinne. L’anno dopo, si svolsero i Campionati del Mondo in Russia a Sanpietroburgo ed anche lì riuscii ad arrivare seconda sui 200 pinne, terza sui 100, e quarta sui 50 abbassando ulteriormente i primati italiani e scendendo sotto i 50” sui 100!!!
Ma l’emozione più grande arrivò l’anno dopo a Kazan..lì si avverò il sogno più grande, quello che custodivo dentro fin da bambina, e che dopo anni ed anni di sacrifici e di allenamenti riusci a realizzare: vinsi la medaglia d’oro, e potei cosi cantare da protagonista l’inno di Mameli. Quello è stato sicuramente il momento più bello della mia vita.

Al giorno d’oggi essere atleti e studenti allo stesso tempo non è cosa facile e da tutti, soprattutto in Italia, dove lo sport non è valorizzato come negli altri Stati. Dalla mia esperienza ho imparato che con impegno e determinazione e molta organizzazione entrambe le cose si possono portare avanti e anche con grossi risultati, io stessa sono riuscita anche a Laurearmi l’anno dopo aver vinto il titolo Europeo. Fare sport è una scelta di vita che comporta sicuramente a delle rinunce (e qui mi rivolgo ai futuri “campioncini”): cercate di non vedere e prendere gli allenamenti come se fossero un dovere, fare sport deve essere un piacere, ed un insegnamento di vita. Io consiglio a tutti i giovani atleti acquatici di avvicinarsi al mondo del pinnato, perché solo qui a differenza di altri sport ho potuto vedere ancora vivi quei valori etici per il quale è nato lo sport olimpico: come per esempio quelli di rispetto verso l’avversario che viene più visto come un compagno di avventure piuttosto che un avversario da battere a tutti i costi, facendo anche ricorso molto spesso a farmaci ed uso di sostanze dopanti. Lo sport mi ha inoltre insegnato che non si vince solo quando si conquista un titolo, ma si vince soprattutto quando si accettano le sconfitte col sorriso e traendone sempre un insegnamento per il futuro. Solo cosi si diventa Campioni, e non solo nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni. Se sono arrivata ad ottenere determinati traguardi lo devo soprattutto ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta, motivata e dato i mezzi per arrivare sempre un passo più avanti. Ci tengo a ringraziare Massi e tutti i tecnici azzurri per avermi seguita in questa esperienza sportiva col nuoto pinnato ed infine ci tengo a ringraziare Paola Cavallino,il mio esempio di sempre, grandissima atleta azzurra nel nuoto, nonché compagna di allenamenti per molti anni, e grandissima amica; da lei ho imparato molto.

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le origini del pinnato - egidio cressi

28/1/2014

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EGIDIO CRESSI (1902-1986)
Imprenditore dell'omonima azienda Cressi Sub.

www.cressi.it








E' da Egidio Cressi e da suo fratello Nanni che nasce la più antica azienda di subacquea: la Cressi-sub, fondata nel 1946 a Genova.
Egidio e Nanni erano due uomini che hanno amato il mare. Questi due pionieri hanno partecipato attivamente all' evoluzione del mondo della subacquea e ha contribuito a trasformarla nel bellissimo sport che conosciamo oggi.
Nel 1947, presentatogli da Marcante, Cressi incontra Luigi Ferraro che, forte dell’esperienza e delle conoscenze acquisite nei Sommozzatori della Marina e della sua capacità di inventore, assume nella giovane azienda cui fa compiere un salto di qualità che si concretizzerà nella creazione di tantissimi prodotti fra cui le famose pinne Rondine e la celebre maschera Pinocchio.

Oggi, i prodotti Cressi hanno raggiunto un mercato globale, ma il marchio e il processo di produzione rimangono saldamente ancorate al luogo in cui è stata fondata la società. In un'epoca in cui la produzione è spesso estera, gli uffici e le strutture produttive Cressi sono rimasti a Genova, in Italia.
La potenza di un marchio è spesso misurata in vendite e ricavi e Cressi-sub è al vertice dell'industra degli sport acquatici con cinque divisioni che servono quattro mercati distinti: immersioni subacquee, snorkeling, pesca subacquea e nuotostabilendo una solida presenza in tutte le aree di maggior rilievo economico del mondo, offrendo prodotti in più di 90 paesi.


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i nostri campioni - erica barbon

21/1/2014

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Anno di nascita: 1995
Società di appartenenza: Natatorium Treviso
Specialità: 50 AP, 50 e 100 NP, 50 e 100 P

Ciao a tutti! Sono Erica, ho 18 anni, vivo a Treviso e tutti a scuola mi chiamano "pesce"! (chissá perchè?!).
La mia avventura aquatica è iniziata quando ero molto piccola, avevo due o tre anni quando i miei genitori mi portarono per la prima volta ad un corso di nuoto. Per un periodo mi sono divisa tra la danza classica e le prime gare di nuoto, quelle, per capirci, dove i bimbi sembrano dei cartoni animati: con cuffia, costume e occhialini piú grandi di loro! Dopo un po' le allenatrici del nuoto sincronizzato mi reclutarono nella loro squadra, per me è stato un rapporto d'amore e odio con questo sport durato sette anni, ma destinato a terminare. Qui entró in gioco mio fratello gemello, anche lui nuotatore e amante dell'acqua, mi convinse a provare il nuoto agonistico. Ho dovuto sostenere un provino che peró non andó come previsto e gli allenatori decisero di inserirmi nella squadra di nuoto pinnato.
Mi ricordo ancora che i primi giorni sono stati il disastro piú totale, ma con calma imparai (anche ad usare il tubo!!) Il primo anno è stato un sorpresa, non pensavo di essere così forte e tantomeno di essere convocata per i mondiali giovanili a Palma di Maiorca. Per me era tutto nuovo e non mi rendevo nemmeno conto di quello che mi succedeva attorno! Nel 2011 ci sono stati gli europei juniores in Ungheria dove, a causa di un 100 np fatto per caso ad un trofeo, mi trovai a far parte della staffetta cosiddetta "veloce" nella quale ci classificammo al terzo gradino del podio.

L'anno successivo è stato per me il piú ricco di emozioni e ricordi indelebili, era la mia terza convocazione in nazionale e per me sembrava ancora come se fosse la prima. Ma questa volta a differenza della prima portai a casa tre medaglie, una d'argento con la staffetta e due di bronzo nei 100 pinne e nei 50 np del tutto inaspettate, come inaspettata fu la convocazione in nazionale assoluta dove avrei dovuto nuotare al fianco di atleti del calibro di Stefano Figini, Andrea Nava e Cesare Fumarola: la sentivo come una grande responsabilitá ma che superai discretamente: stabilendo il record italiano assoluto nei 100 np, un bagaglio di esperienza enorme e un nuovo colore di capelli!!

Quest'ultimo anno per me è stato un po' difficile perchè ho dovuto affrontare un'operazione alle tonsille che mi ha tenuta lontana dalla vasca per un mese e mezzo ma la voglia di nuotare non mi ha fermata e mi ha portata fino alla partecipazione agli ultimi cmas games in russia a Kazan. Quest'anno mi divido con la quinta liceo linguistico e la piscina, è dura, non ho mai un attimo libero, ma non mi pesa questa situazione, anzi sono consapevole che senza il nuoto pinnato non avrei avuto tante occasioni importanti per crescere come atleta, ma soprattutto come persona.

Dalla mia breve carriera agonistica potrei ricavare mille consigli da dare ma l'unico che mi sento in grado di condividere è di non lasciarsi abbattere da una gara andata male o da qualche allenatore un po' pignolo, se si sta facendo quello che si ama e che fa ritornare il sorriso dopo una giornata buia, si è sicuramente sulla giusta strada!
Per finire vorrei ringraziare la mia famiglia, il mio allenatore e la mia società per avermi sempre sostenuta nelle mie fatiche e nelle mie decisioni, sono stati tutti molto d'aiuto e sempre con una parola buona o un semplice sguardo di supporto.
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le origini del pinnato - Luigi ferraro

21/1/2014

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LUIGI FERRARO (1914-2006)
Pioniere delle attività subacquee, inventore, imprenditore, eroe di guerra.

www.luigiferraro.it






Moltissime attrezzature sono sue invenzioni e, fra le tante, le Pinne Rondine e la maschera Pinocchio, capostipiti delle moderne pinne e maschere subacquee delle versioni oggi conosciute.
Negli anni '50 esistevano pinne molto diverse da quelle che oggi conosciamo: corte, scomode e poco efficienti derivanti da un brevetto De Corlier del 1933. Ferraro le utlizzò come Incursore Subacquee nella II Guerra Mondiale, durante la quale attaccò da solo quattro navi e ne affondò tre, ricevendo la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Partendo da queste esperienze, dapprima mise a punto lo schema teorico di funzionamento delle pinne che pubblicò nel 1950. Nel 1952, dopo una lunga fase progettuale mise a punto una pinna allora rivoluzionaria: la Rondine. Un concentrato di innovazioni di fisica, chimica e meccanica che garantisce prestazioni incompatibilmente superiori alle pinne fino ad alora esistenti. Ma ciò che le renderà famose è la soluzione adottata per calzata: una vera e propria scarpettaderivano dai principi ergonomici della Rondine di Ferraro.

Convinto sostenitore del Nuoto Pinnato si adopera con ogni mezzo per facilitarne la diffusione. Nel 1951 organizza la prima gara di nuoto pinnato in mare, una traversata del litorale genovese dal Lido a Nervi in quattro tappe, l'ultima in notturna. Nel 1955 organizza e dirige la ''100 Km dell' Adriatico'' una gara di nuoto pinnato a tappe, a squadra che si svolge a staffetta sul tratto di mare fra Rimini e Ancora durante otto giorni. Ne verranno disputate 6 edizioni. Nel 1957 organizza il primo Campionato Italiano; nel '60 il primo Campionato del Mondo a Palermo, in mare. In quegli anni, il Nuoto Pinnato raggiunge sufficiente notorietà e la maturità necessaria per essere considerato una specialità sportiva a tutti gli effetti, come Ferraro aveva auspicato.
Creò dal nulla il gruppo dei Vigili del Fuoco Sommozzatori, organizzando e dirigendo nel giugno del 1952 a Genova il I Corso Sommozzatori dei Vigili del Fuoco. I Vigili del Fuoco Italiani furono quindi, a livello internazionale, la prima organizzazione non militare a dotarsi di sommozzatori per scopi civili, al servizio  dello Stato.

Pionere in ogni attività sportiva che avesse a che fare con l'acqua, animato da un grande amore per il mare e le attività di cui poteva essere palcoscenico fu un instancabile organizzatore didattico e sportivo. Il 15 maggio 1948 fondò la ''Unione Sportivi Subacquei Dario Gonzatti'' insieme a Duilio Marcante, Edigio Cressi, Aldo Gasco, Gianni Foroni, Pastorino, Stuart Tovini, Rossi e altri dedicandola a un comune amico tragicamente scomparso in mare. L'U.S.S. è, quindi, la più antica associazione subacquea italiana e Ferraro ne fu il primo Presidente e lo rimase per moltissimi anni.

Nel
1948 fu l'artefice dei primi contatti con la FIPS che l'anno successivo si conclusero con l'entrata ufficiale dei subacquei nella Federazione dei Pescatori. Nel 1952 creò il Comitato Subacqueo della CIPS, Confederazione Internazionale della Pesca, diventandone Presidente. Su iniziativa di Ferraro e Cousteau, questo comitato assunse identità propria dando luogo alla fondazione nel 1959 della CMAS, Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee, di cui Ferraro è considerato uno dei padri fondatori.

Marcante è considerato con Ferraro il padre della Didattica. Autore di manuali di immersione e ispiratore della statua del Cristo degli Abissi si San Fruttuoso. Edigio Cressi intuendo il potenziale sviluppo del settore allora agli arbori, fondò l'omonima azienda. Luigi Stuart Tovini, un fiorentino naturalizzato genovese che l'anno dopo si aggiudicherà il primo precampionato italiano di pesca subacquea. Rossi che darà vita ad un importante azienda di lavori subacquei.

Nasce da questi uomini la prima società sportiva italiana di subacquei. Raggiunge in pochi mesi gli 800 soci sparsi in tutta Italia e all'estero, dalla Svizzera all' Argentina, dal brasile alla Libia.
Si dà uno statuto di larghissime vedute e di grande impegno sportivo e sociale: diffusione dello sport muovo, protezione dell'ambiente, difesa del patrimonio ittico, organizzazione di gare, diffusione del Nuoto Pinnato; formula tutti i regolamenti cui l'attività subacquea di ogni Paese del mondo si atterrà per decenni.

Da Milano aderì Gianni Roghi, giornalista ed esploratore di grande e meritata fama; da Torino Victor Aldo De Sanctis, ingeniere pistoiese pionere delle riprese fotografiche e cinematografiche subacquee; da Firenze Alessandro ''Bubi'' Olcchki, personaggio di spicco nella caccia subacquea di cui sarebbe stato campione italiano e mondiale due volte, co-fondatore e primo direttore di ''Mondo Sommerso''. A siffatti personaggi l'U.S.S. affida l'opera di divulgazione, con le prime fotografie subacquee, i primi cortometraggi e soprattutto conversazioni, tavole rotonde, consulenze in tutti lgi ambienti e in tutte le occasioni.


E' quindi evidente quanto Ferraro abbia contribuito all'affermazione dell' immersione sportiva e professionale: attraverso la costituzione delle prime associazioni sportive subacquee; con la stesura dei primi regolamenti sportivi e tecnici, con la divulgazione della cultura subacquea e le prime riviste specializzate,
le prime conferenze e riunioni tecniche, le prime gare in apnea e con gli apparecchi di orientamento subacqueo, di fotografia subacquea, di nuoto pinnato, la continua sperimentazione ''sul campo'' delle attrezzature subacquee, da proporre poi alle industrie per la commercializzazione in Italia e all'estero.


Scritto da Unione Sportiva Gonzatti.


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    Autore:
    Giuseppe Biasi

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