Anno di nascita: 1988
Società di appartenenza: USS Gonzatti Genova
Specialità: 50, 100, 200 Pinne
Buongiorno a tutti, sono Elisa Mammi, atleta della Dario Gonzatti Genova ed istruttrice di nuoto presso la Rari Nantes Camogli. Vivo a Sori e studio scienze ambientali marine presso la facoltà di Genova.
Il mio sogno con le pinne è nato nel 2008 quando un mio Prof universitario, nonché mio attuale allenatore, Massimo Verdoya, venuto a conoscenza del fatto che fossi una nuotatrice mi chiese di provare a gareggiare anche nel pinnato e non solo nel nuoto agonistico. E fu cosi che provai la mia prima gara a Bari durante i campionati italiani, quasi per gioco e con la voglia di divertirmi come dovrebbe sempre essere ogni volta che si sale sul blocchetto di partenza. Quel giorno non lo dimenticherò mai: appena toccai la piastra, che si fermò a 23’'7, mi accorsi di aver vinto e tutta contenta andai subito da Massi per ringraziarlo di avermi dato l’opportunità di portare a casa uno dei mie obiettivi di sempre, ovvero vincere un titolo italiano (cosa che nel nuoto non ero ancora riuscita a fare).
Ma le belle notizie non erano ancora finite..
con quel tempo, il ct della nazionale Walter Mazzei mi disse che inoltre avevo ottenuto il tempo limite per partecipare ai Campionati Europei, dove un mese dopo conquistai una medaglia d’argento sempre nella stessa distanza e due primati italiani sui 50 e 100 pinne. L’anno dopo, si svolsero i Campionati del Mondo in Russia a Sanpietroburgo ed anche lì riuscii ad arrivare seconda sui 200 pinne, terza sui 100, e quarta sui 50 abbassando ulteriormente i primati italiani e scendendo sotto i 50” sui 100!!!
Ma l’emozione più grande arrivò l’anno dopo a Kazan..lì si avverò il sogno più grande, quello che custodivo dentro fin da bambina, e che dopo anni ed anni di sacrifici e di allenamenti riusci a realizzare: vinsi la medaglia d’oro, e potei cosi cantare da protagonista l’inno di Mameli. Quello è stato sicuramente il momento più bello della mia vita.
Al giorno d’oggi essere atleti e studenti allo stesso tempo non è cosa facile e da tutti, soprattutto in Italia, dove lo sport non è valorizzato come negli altri Stati. Dalla mia esperienza ho imparato che con impegno e determinazione e molta organizzazione entrambe le cose si possono portare avanti e anche con grossi risultati, io stessa sono riuscita anche a Laurearmi l’anno dopo aver vinto il titolo Europeo. Fare sport è una scelta di vita che comporta sicuramente a delle rinunce (e qui mi rivolgo ai futuri “campioncini”): cercate di non vedere e prendere gli allenamenti come se fossero un dovere, fare sport deve essere un piacere, ed un insegnamento di vita. Io consiglio a tutti i giovani atleti acquatici di avvicinarsi al mondo del pinnato, perché solo qui a differenza di altri sport ho potuto vedere ancora vivi quei valori etici per il quale è nato lo sport olimpico: come per esempio quelli di rispetto verso l’avversario che viene più visto come un compagno di avventure piuttosto che un avversario da battere a tutti i costi, facendo anche ricorso molto spesso a farmaci ed uso di sostanze dopanti. Lo sport mi ha inoltre insegnato che non si vince solo quando si conquista un titolo, ma si vince soprattutto quando si accettano le sconfitte col sorriso e traendone sempre un insegnamento per il futuro. Solo cosi si diventa Campioni, e non solo nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni. Se sono arrivata ad ottenere determinati traguardi lo devo soprattutto ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta, motivata e dato i mezzi per arrivare sempre un passo più avanti. Ci tengo a ringraziare Massi e tutti i tecnici azzurri per avermi seguita in questa esperienza sportiva col nuoto pinnato ed infine ci tengo a ringraziare Paola Cavallino,il mio esempio di sempre, grandissima atleta azzurra nel nuoto, nonché compagna di allenamenti per molti anni, e grandissima amica; da lei ho imparato molto.
Società di appartenenza: USS Gonzatti Genova
Specialità: 50, 100, 200 Pinne
Buongiorno a tutti, sono Elisa Mammi, atleta della Dario Gonzatti Genova ed istruttrice di nuoto presso la Rari Nantes Camogli. Vivo a Sori e studio scienze ambientali marine presso la facoltà di Genova.
Il mio sogno con le pinne è nato nel 2008 quando un mio Prof universitario, nonché mio attuale allenatore, Massimo Verdoya, venuto a conoscenza del fatto che fossi una nuotatrice mi chiese di provare a gareggiare anche nel pinnato e non solo nel nuoto agonistico. E fu cosi che provai la mia prima gara a Bari durante i campionati italiani, quasi per gioco e con la voglia di divertirmi come dovrebbe sempre essere ogni volta che si sale sul blocchetto di partenza. Quel giorno non lo dimenticherò mai: appena toccai la piastra, che si fermò a 23’'7, mi accorsi di aver vinto e tutta contenta andai subito da Massi per ringraziarlo di avermi dato l’opportunità di portare a casa uno dei mie obiettivi di sempre, ovvero vincere un titolo italiano (cosa che nel nuoto non ero ancora riuscita a fare).
Ma le belle notizie non erano ancora finite..
con quel tempo, il ct della nazionale Walter Mazzei mi disse che inoltre avevo ottenuto il tempo limite per partecipare ai Campionati Europei, dove un mese dopo conquistai una medaglia d’argento sempre nella stessa distanza e due primati italiani sui 50 e 100 pinne. L’anno dopo, si svolsero i Campionati del Mondo in Russia a Sanpietroburgo ed anche lì riuscii ad arrivare seconda sui 200 pinne, terza sui 100, e quarta sui 50 abbassando ulteriormente i primati italiani e scendendo sotto i 50” sui 100!!!
Ma l’emozione più grande arrivò l’anno dopo a Kazan..lì si avverò il sogno più grande, quello che custodivo dentro fin da bambina, e che dopo anni ed anni di sacrifici e di allenamenti riusci a realizzare: vinsi la medaglia d’oro, e potei cosi cantare da protagonista l’inno di Mameli. Quello è stato sicuramente il momento più bello della mia vita.
Al giorno d’oggi essere atleti e studenti allo stesso tempo non è cosa facile e da tutti, soprattutto in Italia, dove lo sport non è valorizzato come negli altri Stati. Dalla mia esperienza ho imparato che con impegno e determinazione e molta organizzazione entrambe le cose si possono portare avanti e anche con grossi risultati, io stessa sono riuscita anche a Laurearmi l’anno dopo aver vinto il titolo Europeo. Fare sport è una scelta di vita che comporta sicuramente a delle rinunce (e qui mi rivolgo ai futuri “campioncini”): cercate di non vedere e prendere gli allenamenti come se fossero un dovere, fare sport deve essere un piacere, ed un insegnamento di vita. Io consiglio a tutti i giovani atleti acquatici di avvicinarsi al mondo del pinnato, perché solo qui a differenza di altri sport ho potuto vedere ancora vivi quei valori etici per il quale è nato lo sport olimpico: come per esempio quelli di rispetto verso l’avversario che viene più visto come un compagno di avventure piuttosto che un avversario da battere a tutti i costi, facendo anche ricorso molto spesso a farmaci ed uso di sostanze dopanti. Lo sport mi ha inoltre insegnato che non si vince solo quando si conquista un titolo, ma si vince soprattutto quando si accettano le sconfitte col sorriso e traendone sempre un insegnamento per il futuro. Solo cosi si diventa Campioni, e non solo nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni. Se sono arrivata ad ottenere determinati traguardi lo devo soprattutto ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta, motivata e dato i mezzi per arrivare sempre un passo più avanti. Ci tengo a ringraziare Massi e tutti i tecnici azzurri per avermi seguita in questa esperienza sportiva col nuoto pinnato ed infine ci tengo a ringraziare Paola Cavallino,il mio esempio di sempre, grandissima atleta azzurra nel nuoto, nonché compagna di allenamenti per molti anni, e grandissima amica; da lei ho imparato molto.