Anno di nascita: 1985
Società di appartenenza: Record Team Bologna A.s.d.
Specialità: 50, 100 e 200 Monopinna
Ho cominciato a praticare il nuoto pinnato dall’età di 14 anni, prima facevo nuoto puro; dopo aver partecipato ai miei primi Campionati Italiani Pinne a Bari ho infatti deciso di cambiare strada ed avvicinarmi a questa nuova realtà. La velocità che si riusciva a raggiungere in acqua con le pinne ed in seguito con la monopinna mi dava emozioni che non avevo mai provato prima. La squadra inoltre ha contribuito alla mia scelta; il clima che si respirava era molto più sereno.
Purtroppo nei primi anni di questa nuova avventura ho avuto diversi infortuni da cui, in un modo o nell' altro, sono sempre ripartita. A causa di questi, però, non ho mai avuto grossi risultati a livello giovanile; infatti, ho ricominciato a fare le gare seriamente dal secondo anno di terza categoria. Sinceramente non avrei mai pensato di poter diventare un’ atleta da nazionale, ero una come tante... poi nella mia squadra è cambiata la direzione tecnica ed è subentrato Federico Nanni, mio attuale allenatore nonché marito, e sono cominciati i miglioramenti, piccoli, ma continui.
Dal 2007, anno in cui ho conseguito la mia prima convocazione in nazionale per i Cmas World Games di Bari, ad oggi, è cominciato un percorso di crescita più che altro personale che mi ha portato a far parte da quasi dieci anni della rappresentativa azzurra e vincere con le mie compagne di staffetta numerose medaglie sia europee che mondiali ed a stabilire alcuni primati nazionali individuali.
La più grande emozione della mia carriera è stata riuscire ad essere la prima donna italiana ad abbattere il muro dei 19” nei 50 mt in superficie con la monopinna.
Se alla soglia dei trent’anni mi trovo ancora a praticare questo sport è perché con pinne e monopinna ai piedi le emozioni che ho provato il primo giorno sono le stesse che provo a tutt’ ora. Inoltre, il desiderio di spingermi sempre oltre quello che già avevo ottenuto ha caratterizzato il mio percorso in questo sport.
Ai ragazzi che si avvicinano per la prima volta al mondo del nuoto pinnato vorrei dire che la strada è sicuramente in salita e che la componente più difficile da sconfiggere siamo noi stessi con le nostre paure ed emozioni. Se si riesce però a trovare un giusto mix tra ambizioni e tranquillità nell’ affrontare una gara o un allenamento, il percorso è sicuramente più semplice.
Io sono riuscita a laurearmi, mi sono sposata e ora lavoro come insegnante di sostegno alle scuole elementari, praticando questo sport quotidianamente e con passione. Sacrifici? Beh, sì indubbiamente tanti, ma tutti comunque ripagati da gioie e ricordi bellissimi.
Società di appartenenza: Record Team Bologna A.s.d.
Specialità: 50, 100 e 200 Monopinna
Ho cominciato a praticare il nuoto pinnato dall’età di 14 anni, prima facevo nuoto puro; dopo aver partecipato ai miei primi Campionati Italiani Pinne a Bari ho infatti deciso di cambiare strada ed avvicinarmi a questa nuova realtà. La velocità che si riusciva a raggiungere in acqua con le pinne ed in seguito con la monopinna mi dava emozioni che non avevo mai provato prima. La squadra inoltre ha contribuito alla mia scelta; il clima che si respirava era molto più sereno.
Purtroppo nei primi anni di questa nuova avventura ho avuto diversi infortuni da cui, in un modo o nell' altro, sono sempre ripartita. A causa di questi, però, non ho mai avuto grossi risultati a livello giovanile; infatti, ho ricominciato a fare le gare seriamente dal secondo anno di terza categoria. Sinceramente non avrei mai pensato di poter diventare un’ atleta da nazionale, ero una come tante... poi nella mia squadra è cambiata la direzione tecnica ed è subentrato Federico Nanni, mio attuale allenatore nonché marito, e sono cominciati i miglioramenti, piccoli, ma continui.
Dal 2007, anno in cui ho conseguito la mia prima convocazione in nazionale per i Cmas World Games di Bari, ad oggi, è cominciato un percorso di crescita più che altro personale che mi ha portato a far parte da quasi dieci anni della rappresentativa azzurra e vincere con le mie compagne di staffetta numerose medaglie sia europee che mondiali ed a stabilire alcuni primati nazionali individuali.
La più grande emozione della mia carriera è stata riuscire ad essere la prima donna italiana ad abbattere il muro dei 19” nei 50 mt in superficie con la monopinna.
Se alla soglia dei trent’anni mi trovo ancora a praticare questo sport è perché con pinne e monopinna ai piedi le emozioni che ho provato il primo giorno sono le stesse che provo a tutt’ ora. Inoltre, il desiderio di spingermi sempre oltre quello che già avevo ottenuto ha caratterizzato il mio percorso in questo sport.
Ai ragazzi che si avvicinano per la prima volta al mondo del nuoto pinnato vorrei dire che la strada è sicuramente in salita e che la componente più difficile da sconfiggere siamo noi stessi con le nostre paure ed emozioni. Se si riesce però a trovare un giusto mix tra ambizioni e tranquillità nell’ affrontare una gara o un allenamento, il percorso è sicuramente più semplice.
Io sono riuscita a laurearmi, mi sono sposata e ora lavoro come insegnante di sostegno alle scuole elementari, praticando questo sport quotidianamente e con passione. Sacrifici? Beh, sì indubbiamente tanti, ma tutti comunque ripagati da gioie e ricordi bellissimi.