Conclusa la Christmas Cup 2013 con la vittoria tra le società delle Belle Arti (che aveva iscritto ben 84 atleti!), seguite da New Line e SNP Padova. E' stata premiata, invece, come milgiore atleta 2013 Noemi Melotti, tesserata Record Team Bologna, grazie soprattutto alle sue ottime prestazioni di quest'estate. Risultati Sabato 14 e Domenica 15 si svolgerà l'oramai consueto appuntamento per tutti i bambini che sono da poco approdati nel Nuoto Pinnato presso il collaudato impianto Getur di Lignano Sabbiadoro. Diciassette società in rappresentanza di 380 atleti si confronterranno il mattino e il pomeriggio in acqua, mentre la sera si divertiranno tutti insieme con gli intrattenimenti organizzati dalla federazione. Start list pubblicato da fipsas.it Si comunica che a partire da oggi, 10 dicembre 2013, verrà messa in linea una nuova versione del "Sistema Informatico Federale" che prevede la possibilità per ogni società/ccf/negozio di effettuare il tesseramento attraverso il pagamento con "carta di credito". Allo scopo di facilitare l'utilizzo della nuova versione del "SIF", si pubblica anche una guida che illustra le modalità da seguire per l'inserimento delle tessere e il relativo pagamento con carta di credito. VISUALIZZA LA GUIDA pubblicato da spoomeweek.it di Mike Maric. Foto tratta da: Mike Maric Nell’ottobre del 2001, ero a Ibiza, in occasione dei miei primi Campionati Mondiali di Apnea e proprio lì ebbi il mio primo approccio con la monopinna. Ricordo come un giovane talento dell’apnea, Herbert Nitsch fece il primo record del mondo con la monopinna scendendo in assetto costante a -86m. Da subito mi accorsi che l’attrezzo era interessante, molto interessante, anche se non era molto facile nella sua gestione. Così mi cimentai, da ex nuotatore, a sperimentare questo nuovo “gioco”: per noi dell’apnea era appena stata scoperta la monopinna e quindi si sapeva molto poco a tal proposito. La mia vera svolta avvenne nel 2003, quando per una serie di circostanze, mi raggiunse, in Croazia, Valter Mazzei, tecnico di nuoto pinnato. Colsi l’occasione per “farmi giudicare”, convinto delle mie abilità, ma venni ridimensionato subito: così nacque la mia forte amicizia con Valter che divenne mio allenatore fino al 2006, anno in cui decisi di ritirarmi dall’agonismo. Oggi, desidero porre qualche domanda proprio a Valter, ex atleta della Nazionale Italiana di Nuoto Pinnato, dal 2008 al 2013 è stato CT della Nazionale Italiana di NP, oggi riveste il ruolo di direttore tecnico della NPS Varedo, ma soprattutto lo ritengo “l’allenatore” per definizione, per capacità e meriti. Molti dei migliori atleti escono proprio dalla sua scuola, basti ricordare Anna di Ceglie, Davide Manca o l’attuale Stefano Figini, stella mondiale di questa disciplina. Valter, la monopinna, strumento che voi nel pinnato conoscete dal 1968, ha rivoluzionato l’apnea. Secondo te, può essere uno strumento utile anche nel nuoto e finalizzato a cosa? “Sicuramente la monopinna può essere molto utile come strumento per sviluppare la sensibilità nella subacquea, nel delfino e non solo. Qui in Italia è un attrezzo abbastanza sconosciuto nel settore nuoto, ma in altri paesi è utilizzato e da diversi anni: Misty Hyman e Jenny Thompson, già nel 1996, subito dopo le Olimpiadi di Atlanta, vennero, insieme a Pablo Morales, ai Campionati Mondiali di Nuoto Pinnato in Ungheria e gareggiarono in questo settore (tra l’altro non portando medaglie a casa), ma proprio da quegli anni partì il discorso volto al miglioramento delle subacquee nel nuoto. Sicuramente la Hyman fu la interprete più importante mettendo a punto anche la tecnica di nuotata laterale subito dopo la virata…In Italia, che io sappia, abbiamo avuto Emanuele Merisi, grande dorsista che utilizzò la monopinna nella preparazione, agevolato dal fatto che il suo storico allenatore, Marcello Rigamonti è stato, seppur per breve tempo, anche tecnico della Nazionale di Nuoto Pinnato.” E nello specifico, cosa può dare in più la monopinna nel mondo nuoto? “A mio avviso, molti dei nuotatori, non riescono a percepire l’origine del movimento nel kick dolphin: alcuni lo fanno partire dalle spalle, piuttosto che dal bacino…. attraverso l’utilizzo della monopinna e nuotando con la braccia in avanti, si va a lavorare spostando il baricentro facendolo coincidere con il diaframma, punto ideale di partenza del movimento stesso. Tenendo poi la posizione “rigida” nel settore frontale e lavorando bene attraverso il Core, l’atleta va poi a scaricare la potenza sui piedi o sulla monopinna.” Tutti i tuoi atleti hanno il comune denominatore dell’approccio “tecnico” che hai con gli allenamenti: quali sono i tuoi fondamentali? “Siccome l’acqua è 800 volte più densa dell’aria, parto dal presupposto che ogni muscolo mosso in acqua deve favorire l’avanzamento e non l’attrito. Per questo motivo, quando ho smesso di fare l’atleta per diventare allenatore, mi sono concentrato molto sulla tecnica pura per diminuire le resistenze e i drag che si vengono a creare, inevitabilmente. Viste le elevate velocità che oggi si raggiungono nel nuoto e ragion veduta con la monopinna, reputo fondamentale la tecnica di nuotata. Ho tratto spunto dalla scuola russa per implementare tutti gli esercizi che usiamo nel mondo nuoto pinnato utili per incrementare la nuotata stessa, soprattutto nella parte “sotto l’acqua”.” The fifth competitive stroke: cosa può essere determinante per la preparazione? “Il controllo del proprio corpo è basilare, sviluppando soprattutto il Core. Reputo importante l’utilizzo delle pinne (quelle da snorkeling) per sviluppare la mobilità delle articolazioni e sapere “respirare” a 360°. Questi elementi e la loro gestione, non facile, sicuramente rappresentano un lavoro di grande qualità, soprattutto la parte di respirazione intesa dal controllo del diaframma alla gestione delle fasi di inspirazione ed espirazione.” Il nuoto pinnato era ad un passo per entrare alle Olimpiadi: che futuro vedi? “Nel 2004, il nuoto pinnato vinse lo spareggio sul karate per entrare come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Atene. Poi, purtroppo, a seguito della situazione politica-economica venutasi a creare con l’11 settembre 2001, e la presenza di oltre 13mila atleti nel movimento olimpico, il Presidente CIO decise di non inserire nuove discipline in quell’occasione….da lì abbiamo perso il treno. Quindi, siccome oramai lo sport è anche business, sono convinto che bisognerà dimostrare come il nostro sport possa portare numeri importanti. Mi spiego: ogni anno nel mondo vengono vendute 26milioni di pinne ma questo non porta movimento nel mondo del nuoto pinnato, dove le aziende, nonostante tutto, non investono in questa disciplina. Quindi, sebbene siamo un movimento numericamente più alto di altri sport presenti nelle Olimpiadi, sono convinto che dobbiamo dimostrarlo anche con altri numeri…..detto in soldoni. Sicuramente alcuni paesi non sono ancora ben organizzati per sviluppare il nuoto pinnato, anche se oggi il nuovo Presidente della CMAS, la russa Anna Arzhanova, sta lavorando molto bene portando il nostro sport alle Universiadi piuttosto che ai giochi militari o paralimpici.” Monopinna e bambini: un mondo da scoprire? “Assolutamente sì, nel senso che la scuola nuoto ti fa procedere all’insegnamento senza attrezzi e via dicendo.A mio avviso, in questi anni mi sono ricreduto, nel senso che l’utilizzo anche di una monopinnetta, per giocare nel mondo acqua, mondo dove stiamo per i primi nostri 9 mesi, sia utile per stare nell’acqua e sviluppare tutta quella sensibilità che accompagnerà poi il bimbo nella sua crescita acquatica.” pubblicato da fipsas.it Nati sotto il segno della lupa e figli di un Impero non solo ereditato dalla storia ma conquistato con fatica e sudore, forti di un talento che li ha guidati su un podio che grida il loro nome. Un podio dunque che conosce bene le loro prestazioni ma è un lo stesso non si può dire per l’opinione pubblica che poco conosce lo sport che li vede eccellere. Alessia Zecchini e Andrea Nava appartengono a due discipline che non fanno clamore come altri e che con maggiori difficoltà finiscono sulle pagine dei quotidiani o tra i titoli dei notiziari eppure sono molto praticati e raccolgono tanti atleti. Parliamo dell’Apnea e del Nuoto Pinnato dove Alessia Zecchini e Andrea Nava, romani doc, sono dei fuoriclasse. Entrambi poco più che ventenni fanno parte della grande famiglia della FIPSAS, la storica Federazione Sportiva della Pesca Sportiva che abbraccia anche le attività subacquee, in cui rientrano appunto l’apnea e il nuoto pinnato. Alessia Zecchini è nata nella capitale il 30 Giugno 1992. È una delle più giovani e forti apneiste in circolazione, sia nel panorama nazionale che in quello internazionale. Negli ultimi Campionati Mondiali di Apnea Indoor, disputatisi a Kazan, in Russia, si è rivelata l’apneista più completa, vincendo tre medaglie, una d’oro, una d’argento e una di bronzo in altrettante specialità. Inoltre, il 7 ottobre 2012, a Ischia, con la profondità di - 72 m, ha stabilito il nuovo record del mondo di immersione in apnea in assetto costante con attrezzi che è stato migliorato da lei stessa e portato a - 81 in occasione dei campionati italiani 2013 di Apnea Outdoor dello scorso 4 ottobre. Un fenomeno rosa profondamente innamorato della sua città e della sua squadra. «Nella monopinna con cui nuoto c’è il simbolo della Roma, amo la mia città e amo la mia squadra giallorossa - racconta la ventunenne Alessia Zecchini - Dopo due anni infelici questo potrebbe essere l’anno del riscatto. Tutto mi lega a Roma, qui mi alleno e qui studio, frequento infatti il corso di laurea in scienze motorie all’ Università di Roma Foro Italico». Una ragazza d’oro Alessia Zecchini, sotto ogni punto di vista. L’altro talento romano che porta alto il nome della FIPSAS è Andrea Nava, classe 1982, atleta della nazionale di nuoto pinnato dal 1998 (sport altamente spettacolare, il più veloce in assoluto tra le attività natatorie). «Tutto è iniziato per gioco alla piscina del "Belle Arti" a Roma per poi diventare sempre più una cosa seria e professionale con l ’ingresso nelle Fiamme Oro, esperienza che continua a responsabilizzarmi ogni giorno. Con Roma non sono legato... dippiù! Qui ho quasi tutto, famiglia, amici, affetti lo sport il lavoro, non penso ci siano altre cittá al mondo come questa e ne ho viste grazie allo sport. A Roma ho vinto pure la mia prima medaglia d’oro al campionato italiano assoluto e posso dire che forse quella è la medaglia più bella, perchè era troppo desiderata». |
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